lunedì 26 febbraio 2018

Ti chiamavi Oksana di Vincenzo Viglione

Il tempo è andato più veloce per te e lo spazio a suo rimorchio è diventato irraggiungibile .
Neppure ora sai bene dove andare e perché.
Incandescente sorriso alla vita il tuo ,rotto ad un tratto dalla amarezza dei fatti.
Madre troppo presto e moglie battuta.
Una corsa verso la sicurezza  allontanandoti dalla fanciullezza, diventando presto morta.
Anche gelosa del tuo bel ragazzino pure lui, vivo e spinto e vinto dal destino in altra terra non so quanto amica, per cercare di fermarla questa vita, che per voi non doveva aver passato, ma fermarsi nel presente un po’ più a lungo..
Ti ho subito benvoluta, ho ammirato le tue esperienze, avrei voluto conservare il tuo bel viso quando vi appariva l’allegria.
Non c’è tempo neppure per una lacrima, la tragedia si consuma rapida.
Ma hai voluto che il tuo bimbo ricordasse il tuo viso e per lui, ancora una volta ti sei mossa, ti portano di corsa a mettere le ossa in una fossa: e tutto questo solo per amore della vita.
Non era questo il ritorno alla tua terra che sognavi , clandestina, non c’è posto che si compra col lavoro, non c’è vita che si fermi per rispetto.

Non c’è ragione che ci spieghi nulla: il dono è solo una carezza di sfuggita.

1 Febbraio 2006

sabato 24 febbraio 2018

Pastorale Americana di Philip Roth

Philip Roth


Pastorale americana

La prima parte è chiamata il paradiso ricordato e l’io narrante è Zuckerman, di professione scrittore che ha in animo di scrivere un libro sul suo mito infantile lo Svedese, fratello del suo caro amico di scuola Jerry.
La seconda,la caduta e la terza ed ultima, paradiso perduto.
Sport e rendimento scolastico, quartieri diversi per le differenti classi sociali ebraiche di america,sono elementi che sotto diverse spoglie , ritornano nel romanzo di Roth, così come uno scrittore che vuole o deve scrivere di qualcuno.
ritorna anche la ricerca di senso nella vita di ciascun personaggio e negli intrecci che li collegano ai compagni di viaggio.
Qui la scoperta di aspetti prima impensabiii è meno frequente che in la “Macchia umana" e non sembra scandire incessantemente lo svilupparsi del racconto.
Il movimento maggiore è rappresentato dal crescere della figlia Merry e dalle scelte che essa compie e che impongo ai suoi genitori dure prove di autostima e di identità.
L’io narrante ai luoghi fisici e mentali dell’infanzia torna col pensiero ma anche nei fatti. Le occasioni si presentano concomitanti, da un’iniziativa di raduno di compagni di scuola ad un inaspettato invito dello stesso Svedese.
Questi era bello e bravo tanto negli studi quanto nello sport.In particolare eccelleva nel basball come nel basket.
Il fratello Jerry, suo compagno di scuola, era più giovane dello Svedese e con lui studiava Zuckerman che si sottoponeva a sfide al ping pong nelle quali sistematicamente veniva battuto, pur di poter sapere e partecipare, anche dietro le quinte, alla vita esemplare dello Svedese cui sembrava arridere un successo strepitoso in tutte le attività cui partecipava.
Essi vivevano nel quartiere degli ebrei arricchiti mentre Zucherman, pure ebreo, viveva nel quartiere dove gli ebrei si mescolavano ad altri emigranti più rozzi come gli irlandesi, gli italiani, gli slavi.
Il padre dello Svedese aveva una fabbrica di guanti che ritorna nel romanzo più volte, a mettere in rilievo i temi della managerialità, del rapporto economia-lavoro,  e del ruolo sociale dell'impresa.
Il passato ritorna in tutti i personaggi del romanzo, nelle dinamiche famigliari, nello sport, nella scuola e nel lavoro. Sotto mentite spoglie emergono generosità e paure, casualità di incontri, il difficile percorso per sapere veramente chi siamo.
Questo dipanarsi di flash back, è alla base di un continuo riposizionamento del lettore, costretto a delle vere e proprie virate o comunque stimolato a sorprendersi. Analogamente avviene con gli incontri casuali o comunque procurati dei personaggi fra loro.esemplificativamente indico nello Svedese il soggetto più rivisitato, più reinterpretato del romanzo.
Come temi sociali, invece, vi sono quello del successo, quello dell'amore , quello della famiglia e in questo romanzo vi è il grande tema internazionale del sessantotto, della rivolta recente più significativa di una generazione nei riguardi dei padri e dell'accelerazione del processo di emancipazione femminile.
Tutto questo nel contesto di un America sempre più trainante, nel bene e nel male, del resto del mondo. Cosa mi rimane di questo romanzo? Gli ebrei si confermano un popolo non dissimile da tanti altri per la confessionalità della loro cultura, nonostante la misura concreta della pratica religiosa, alla pari dei cattolici e dei mussulmani.
Tutti pronti a riandare come una sorta di luogo comune ai propri valori, evidentemente sottintesi diversi e superiori a quelli degli altri, senza per ciò stesso porne in dubbio il carattere assoluto.
Qui la popolazione ebraica degli Stati uniti sembra integrarsi con la società indigena, attraverso l'impegno lavorativo, mantenendo peraltro al proprio interno tutti i pregiudizi di classe. Se il mito americano è quello del self  made  man esso viene completamente condiviso e lo Svedese, difronte  al terrorismo praticato dalla propria figlia, non riesce a darsi spiegazioni di una contestazione così radicale dei propri valori da parte della sua discendente che sarebbe destinata a godere dei privilegi che le derivano dalle vite di suo padre e suo nonno cosi totalmente votate ad una imprenditorialità illuminata.
E' sta un'occasione per ripormi domande su ciò che fu il sessantotto e vederlo da una prospettiva territoriale diversa da quella che percepii allora, quando gli eventi si produssero anche in Italia.
Ho la sensazione che gli eventi più importanti che sono accaduti in Europa derivino si da ciò' che accadde negli Sytati Uniti, ma è come se fossero giunti sempre filtrati e mediati dalle ideologie che si sono contrapposte  da noi, in Europa nel dopoguerra, forse proprio per effetto della cosiddetta guerra fredda.
 Per chi come me si è sforzato di mantenersi sempre dubbioso anche difronte a ciò' che appariva fortemente evidente, molte verità proclamate e che hanno mosso milioni di persone sono rimaste da approfondire e comunque le ho vissute come topos.
Si sente diretta l'influenza della guerra del Vietnam sulle scelte di Merry, la condanna dell'imperialismo americano non sembra qui dettata da una posizione comunista contrapposta o forse non la colgo.
La stessa presenza del comunismo e comunque della contrapposizione alla politica economica espansionistica degli Usa è giunta alle mie orecchie come attenuata.
Si c'è stato il maccartismo, la caccia alle streghe, ma ho sempre sentito come marginale l'opposizione interna alla ideologia di quel paese.
Come tante altre entità che lo riguardano. Così ho dovuto attendere di maturare un bel pò per rendermi conto che le carovane di operosi bianchi, venivano assalite dagli indiani non perché questi fossero crudeli selvaggi, ma perché quella terra era la loro. Fu il film il Soldato blu ad aprirmi gli occhi e non certo i libri di scuola.
 L'invasore era la vittima e solo dopo ho scoperto che era esattamente il contrario. Un pò come quello che sta avvenendo nella mia coscienza, pur senza provocarmi reazioni di vendetta , dinanzi alla cosiddetta unificazione dell'Italia a seguito della conquista dei Piemontesi.
I pionieri erano di provenienze razziali e religiose diverse, divisi al loro interno ,ma uniti nella determinazione di trovarsi un nuovo spazio vitale. "In god we trust" lessi sul dollaro con l'effige di Kennedy. Sotto questa enunciazione apparentemente unificante permangono le diffidenze ad esempio tra cattolici irlandesi, la moglie dello Svedese e gli anticristo ebrei.
Sintomatico il colloquio tra il padre dello svedese e la futura nuora, prima di acconsentire a questo matrimonio "impuro".
La trattativa sulle concessioni reciproche riguardava anche l'educazione dei figli.
Evviva il valore della libertà!
Il perché della guerra del Vietnam che provocò morte e devastazioni di sopravvissuti non riesco a spiegarmela se non con il solito luogo comune di interessi economici contrapposti sui quali si innesterebbero contrapposizioni di potenze dominanti, tutte volte in vista di principi apparentemente conflittuali a dominare il resto del mondo. e ,dietro questo schema , sconfitto il comunismo, poiché esso non cambia , non resta che pensare alle multinazionali del capitalismo selvaggio.
Lo dice il papa, unica voce stonata, sembra dirlo Merry, lo dicevano le brigate rosse e le loro sorelle in europa.
Anche il mito del lavoro che riscatta e qualifica l'uomo esce ridimensionato e comunque denunciato nel suo aspetto ossessivo e condizionante. La collaboratrice principale nell'impresa di guanti del papà dello Svedese, è nera ed è questo un riconoscimento alla possibilità di riscatto concessa a tutti, qualunque colore di pelle abbiano, purché rispondano alla ideologia della produttività.
Il dramma di tutte le vite di questo racconto si snocciola intrecciato con questi avvenimenti ed essi continuano, nonostante le continue sofferenze, ad avere l'impressione di aver ragione e non trovare una ragione che giustifichi le cose che accadono.
Jerry  e lo Svedese si incontrano e i ruoli alla fine si rovesciano :è Jerry che sembra spiegare al mitico e super fratello quanto abbia sbagliato a cercare di apparire sempre al meglio per compiacere le persone care e non aver tirato per la sua strada, come invece sembra aver fatto lui, diventato un grande medico . Lui si  , gli dice  che avrebbe riportato alla ragione con la forza la nipote Merry, la quale dopo la fase di terrorismo attivo e bombarolo , vegetava nei sottofondi della città, preda di violenze e dominata dalla  gianina.
Lucida ed intelligente ancora come quando andava a scuola, non più balbuziente, ridotta ad una larva, si era assoggettata volontariamente ad una totale non violenza verso tutti gli esseri animati e non e cerca di spiegare al padre cosa fosse l'ahimsa, il concetto guaina della non violenza. Si tratta di una filosofia di un piccolo gruppo dell'India simile ma distinto dagli indu', una religione fondata nel VI secolo.
Al padre confessa tutte le azioni criminose  poste in essere e che hanno prodotto la morte di più persone. Merry,dopo le bombe era giunta alla conclusione che in  America non avrebbe mai potuto scoppiare una rivoluzione per sradicare le forze del razzismo, della reazione e dell'avidità furiosa. La guerriglia urbana era inutile contro una superpotenza termonucleare che non si sarebbe fermata davanti a niente per difendere il principio del profitto.
Il fallimento dello Svedese e di sua moglie Dawn dinanzi alla figlia Merry finirà per rivelarsi irreversibile e li trascinerà in una caduta anche dei loro valori tradizionali, all'infedeltà reciproca, senza peraltro capire in che cosa avessero sbagliato.
 Interessante quanto viene detto con riguardo al rapporto tra lo Svedese e Sheila, la psicologa che aveva avuto in cura da ragazza Merry anche per via della balbuzie e che dopo la bomba l'aveva anche ospitata senza avvertire il padre che nulla sapeva della figlia, nel migliore dei casi latitante.Quale sia "la triste ragione per cui un uomo perbene così fieramente legato alla moglie, così intensamente e immacolatamente monogamo, si era messo, in un momento così straordinario, in una situazione che sapeva di detestare, che poteva sfociare solamente nello smacco vergognoso dell'insincerità"?
Era...la lussuria, un sentimento fin troppo naturale in una persona resa improvvisamente deforme per essere il padre di una bastarda". Brutta Sheila, bellissima Dawn già miss da giovane.